Ladri di tempo: il delitto perfetto

29 Ottobre 2021 di Mauro Lattuada
Will il Rosso
Categoria: Ambiente ed Energia | Commenta

Come fare a far del male a qualcuno, danneggiarlo, spossarlo e piegarlo senza commettere alcun reato? Gli rubi il tempo, gli rubi il suo tempo.

Sostanzialmente dev’essere questo il ragionamento che alcune persone malate hanno fatto quando hanno iniziato a scrivere il loro libro sul sottoscritto, è l’unica spiegazione che riesco a darmi. Perché per mettere in atto il loro piano malato queste persone dovevano avere un’idea alla base e se c’è una certezza è che in questi anni mi hanno rubato davvero un sacco di tempo.

I ladri di tempo hanno però quasi subito capito che solo due a rubare il tempo era poco: era meglio mettersi in gruppo, magari chiedendo agli amici, e giocare a “rubiamogli il tempo” in compagnia. Ed è così che sempre di più i nostri ladri di tempo hanno portato anche i loro capi, sempre a “rubarci un po’ di tempo”, chi con un preventivo che durava settimane e poi non si disturbava nemmeno a dire di essersi tenuto il progetto e aver deciso di farlo fare ad altro fornitore, chi semplicemente giocava trovando sempre qualcosa da chiedere o da pretendere e chi si divertiva, non stavano commettendo alcun reato: rubavano il tempo. 

Ma più ne rubavano e più sentivano il bisogno di rubarne, i ladri di tempo, perché più tempo rubavano più le vittime si innervosivano, incazzavano e reagivano. E ogni scusa era buona per farle incazzare, tanto ogni risposta sgarbata, mail arrabbiata o libero sfogo delle vittime lo si poteva sempre usare un domani per accusare loro di essere dei farabutti.

E in questa storia di ingordigia e grassa prepotenza i ladri di tempo hanno deciso di alzare il livello e fare squadra.

E così ladri di tempo nel 2016 arruolano il primo criminale, via mail, sbagliando poi e allegando in tribunale la mail che lo dimostra: una povera e spaventata vittima di stalking informava un costruttore che mi doveva una montagna di soldi che lei, una sua amica e il loro avvocato erano impegnate a scrivere querele, allegati alla querela e  integrazioni tanto che lei era già alla quinta.

Io ogni tanto la rileggo quella mail e penso a cosa avrebbe da dire in materia una donna vera vittima di stalking….

E noi abbiamo risposto nel 2020 con la prima denuncia, tutt’oggi in corso d’indagine, a cui via via ne sono seguite sempre di più: man mano che depongono ci forniscono (o ci hanno già fornito) loro le prove per farli incriminare. Uno ad uno.

Ma non era abbastanza: c’era modo di arrivare ad amici molto vicini, magari di casa, perché chi non ha la voglia di farmela pagare per quella vecchia storia di Via Massimiano? Ma andando più a fondo si poteva arrivare anche ai clienti, vecchi e nuovi, e si poteva addirittura crearne di nuovi e finti che potessero a turno e un po’ per volta rubare del tempo. E rubare del tempo non è un reato

E’ più o meno iniziata così la vicenda giudiziaria che mi vede coinvolto dal 2017: dalla sera alla mattina una persona normale, onesta, sua moglie, la sua famiglia e in molti casi anche gli amici si sono ritrovati sul set di un film di bassissimo livello con attori di vario genere arruolati un po’ dovunque e tutti insieme appassionatamente hanno iniziato disperatamente ad aver bisogno dei nostri servizi, o a fingere di avrne bisogno perché dovevano rubare un po’ di tempo. O meglio, ad aver bisogno di chiedere informazioni, senza mai pagare il conto, o come nel caso del più vecchio e famoso Hammam di Milano non pagandolo e provando pure ad accusarci di reati informatici mai avvenuti. I ladri di tempo erano andati ben oltre il furto di tempo. 

Non solo loro. Soprattutto senza accorgersene avevano cominciato ad esporre pesantemente chi li aveva sostenuti: chi era andato a deporre raccontando storie del tutto inventate e prive di fondamento, chi era addirittura andato a querelare. Ma avevano esposto anche quelli che fingevano di voler prenotare un’escursione a cavallo in piena pandemia coi maneggi chiusi, quelli che chiamavano di notte, quelli che hanno chiamato per minacciare di morte e per spaventare chi già aveva sempre meno tempo. 

Perché hai meno tempo, e il cuore in gola, quando ti chiama un magistrato per decidere se metterti agli arresti e gli devi spiegare che c’è un complotto molto complesso e ben organizzato contro di te. Ti caghi sotto, più di quando ti hanno minacciato di morte, e magari il giorno dopo finisci dritto in ospedale per il tuo primo, meritatissimo e maledetto attacco di ansia. 

Personalmente sono più da combatti che da scappa in situazioni del genere: le accuse via via sono diventate archiviazioni d’ufficio, non luogo a procedere e, nel caso più eclatante, nel primo dei vari procedimenti al vaglio della procura per calunnie che vedranno impegnato me e la mia famiglia a farci rubare molto tempo in futuro. A chiedere danni. 

Perché da quel video che fui costretto a postare a Giugno 2017 sulla mia bacheca ad oggi, nonostante abbiano cercato di usarlo contro di me, l’intento di spiegare e raccontare cosa ci sta succedendo ha due scopi: il primo quello di chiarire a chi mi conosce che non sono un farabutto, il secondo di fermare questa assurda soap opera penosa e schifosa che vede ancora impegnati troppi attori convinti di farla franca.

Ed è per questo che ogni mattina mi sveglio sapendo che non basterà aspettare le udienze e ribaltare i ruoli in aula perché tutto ciò abbia fine: nonostante sappiano di aver fatto la mossa sbagliata sulla scacchiera e di essersi completamente bruciate la partita i ladri di tempo ogni giorno trovano il tempo di una chiamata, far compilare un form o chiedere ad un amico medico di fare qualcosa per disturbarci

Ieri hanno fatto il loro secondo grande errore,ovvero portarmi a capire da che call center e da che circuito partono buona parte delle telefonate da numero non richiamabile o da numeri segnalati migliaia di volte per spam: il secondo perché il primo è una pietra tombale su tutto ciò che hanno raccontato ma i ladri di tempo sono subdoli e il lavoro sporco lo fanno sempre fare agli altri. Poca differenza la fa se lo fanno fare al padre dei propri figli, i ladri di tempo sono scaltri e non conoscono la pietà nemmeno per i parenti(non voglio immaginare per gli amici che hanno coinvolto)

Queste sono anche delle scuse agli amici, i tanti che in questi mesi ho bloccato senza dare spiegazioni sui social: bastava un vostro like o un vostro commento perché i ladri di tempo iniziassero a rubare anche il vostro. 

E’ anche un appello a quegli imbecilli degli amici dei miei ladri di tempo: purtroppo analizzati e testati più di 2000 (non sto scherzando) ormai vi riconosco alla seconda riga di mail o 4 parola al telefono. Anche basta perché stanno rubando il tempo anche a voi.  E fatevelo dire: non siete meno peggio di loro, personalmente mi fate schifo.

Ai miei ladri di tempo che hanno già dichiarato e messo agli atti che impegnano molta parte del loro tempo a seguire i miei social, i miei clienti, le mie battute e le cazzate che scrivo nonostante dicano di avermi bloccato non posso che augurare di trovarsi stavolta un bravo avvocato (come ho fatto io, non ringrazierò mai abbastanza i miei angeli custodi per questo) perché ho il motivato sospetto che quelli attuali dovranno fargli compagnia quando dovranno chiarire i dettagli di ciò che hanno finora sostenuto. Questo si scoprirà a Marzo quando capiranno che era più prudente sia lasciarci stare che ascoltare i miei consigli.

In realtà erano andate ben oltre: avevano messo sotto controllo ogni social, attività, post e dettaglio e hanno poi cercato (facendocelo sapere perché sono spocchiose) che non potevamo nemmeno andare a tirare con l’arco senza rischiare di avere qualcuno dei loro a controllarci e dossierare cosa facevamo. Hanno violato la nostra privacy e disturbato in modo vile e infame ogni giorno da Gennaio 2017 ad oggi.

Perché è vero, uno può scegliere di mentire, ma se è stupido come un paracarro si dimenticherà la bugia che aveva detto prima di dirne un’altra, e così via. Altrettanto non succede a chi racconta la verità ma questa è la parte più succulenta, nonché finale, del mio di libro.

Ovviamente non posso ancora dire come andrà a finire, di certo non come pensavano loro…..

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