Via Ortica, riflessi e riflessioni

11 Ottobre 2010 di Mauro Lattuada
Categoria: Notizie | Commenta

All’Ortica c’era una festa che non si faceva più. Non solo all’Ortica, a dire il vero, ma anche in tante altre parti della città c’è il  medesimo problema.  L’età avanza, gli acciacchi pure, e gli anziani che per anni l’hanno organizzata sono stanchi. Nel caso dell’Ortica, leggasi periferie, visti i pochi interessi economici e commerciali che ci sonola festa si era dimenticata nella notte dei tempi. Finché una sera, guardando arrivare il caldo estivo, davanti ad un bicchiere di rosso è nata l’idea di rifare la festa. Non quella, una festa, una festa qualsiasi: l’allarme (gioioso) si è diffuso, fino a raggiungere il locale circolo, la chiesa, e tanti altri. Così ci siamo trovati a riorganizzare la festa, quella di un tempo, quella di tutti. Con la giusta, e dovuta, diffidenza di chi vede accadere qualcosa di nuovo, l’appoggio incondizionato di tutti, la partecipazione di braccia di ogni età e di ogni etnia. Poi è arrivata la Rete, che ci ha aiutati connettendoci al resto del mondo, e improvvisamente sono apparsi grafici, giocolieri e associazioni contro la mafia. In poche settimane eravamo una 60ina, come testimonia il folto gruppo di lavoro di Fecebook che si è utilizzato per tenere tutti informati. Pian piano tanti estranei, a partire da quel giorno, hanno iniziato a salutarsi per strada, come un tempo, e tutti gli uomini e le donne di buona volontà sono scese per strada a dare una mano.

Com’è andata la festa?

E’ con questa partecipazione, spontanea, apolitica, volontaria che abbiamo affrontato che i problemi della festa, ed è proprio grazie a questa unione e forza di gruppo che ci è stato facile farlo. Contro ogni previsione, contro ogni congettura siamo arrivati al Venerdì, quando i camion hanno iniziato a fare la loro comparsa nella piazza, e quando i palchi hanno iniziato ad alzarsi. Quel giorno prima sono arrivate le luci, insieme (o quasi, che dir si voglia) sono arrivati i permessi, e poi la gente. Si, dai politici agli amici, dai bambini agli anziani, un motivo per vedere la piazza imbandita, le biciclette ed il cibo biologico, o ad ascoltare un concerto di musica classica in cortile lo si trova. E da quel venerdì un mare di eventi e di emozioni, palestre e giovani che si sfidano, cortili di Ortica che si trasformano il palcoscenici per raccontare il terremoto d’Abruzzo, case di cura che ospitano i racconti di donne Ebree durante la guerra, l’Orchestra Milanese che improvvisa con del buon rosso, un pianoforte, un basso e la voce di B e del maestro  Bissolotti.  E noi, che questa tre giorni l’abbiamo vissuta sulla nostra pelle, ora per ora, a guardare commossi e soddisfatti un quartiere che tornava, anche solo per un attimo, indietro nel tempo, quando, ogni anno, ai primi di Ottobre si andava a festeggiare all’Ortica.

Ringraziamenti:

Per noi organizzatori,  portavoce di una rara schiera di eroici avventurieri che ci hanno aiutati, è stato un’onore essere a capo del vascello che abbiamo condotto tutti insieme. Enti locali, la comunità pastorale, il Circolo Mix, l’Anpi, la Cooperativa Edificatrice e tutti i volontari che hanno deciso di mettersi in gioco meritano un grazie, dall’organizzazione e da tutti quelli che hanno partecipato. Così come si meritano un sentito grazie tutte le forze di Polizia che hanno partecipato, dall’Associaizone Italiana Carabinieri che ha difeso in uniforme il territorio, alla Digos ed al Siulp, entrambi costantemente presenti a presidiare che tutto andasse per il meglio. Ed un grazie ai cittadini, che ci hanno ospitato mentre cantavamo, recitavamo, ridevamo e bevevamo con loro ed alla loro. Il primo anno è andato, bene e male come tutte le avventure, autofinanziato (ed auto sotto finanziato grazie all’amico Comune) dobbiamo dire grazie anche al Comune, che senza l’aiuto di Manfredi Palmeri, di Carlo Montalbetti, di Pierfrancesco Majorino e di Andrea Fanzago avrebbe avuto un (triste) diverso destino.

Riflessi:

Non so voi, ma io all’Ortica respiro un’aria diversa. Sarà stata la festa, sarà stato l’aver messo in contatto tutti con tutti, ma ormai il giro mattutino è una abitudine sacra. Controllo che Sassatelli sia alla sua scrivania, sigaretta in bocca e PC acceso a cliccare sui tasti, un saluto al calzolaio e un cenno al gommista, e avanti con tutti quelli che si incontrano. E’ da qui che l’amministrazione pubblica e la politica dovrebbero ripartire, riprendendo il contatto con le persone, le periferie, i quartieri, i loro disagi e i loro bisogni. Evitare il lento mutare delle zone a quartieri dormitorio, dove assonnati zombie si incontrano facendosi un cenno alla mattina, e rinchiudendosi davanti al grande fratello al rientro la sera.  E’ nata anche una bellissima guida di quartiere, che raccoglie tutte le aziende e le attività che hanno sostenuto la festa, su carta riciclata.

Riflessioni:

Con il  senno di poi ci siamo chiesti tutti se l’avremmo mai fatto. La risposta di tutti è stata si, alla luce di quello che è accaduto a maggior ragione, abbiamo visto emergere il meglio di tutti, abbiamo visto alzarsi un muro davanti all’illegalità, abbiamo visto nascere idee ed iniziative, abbiamo visto accadere qualcosa. Si è parlato di ecologia, di Best Practice, di impegno e del Lambro. Abbiamo portato il Bibliobus, con la speranza che torni spesso, e abbiamo iniziato il comune a rendere permanente (6 volte l’anno) il servizio di documenti itinerante. Abbiamo fatto giocare i bambini con Ghisalandia, abbiamo dimostrato di essere un quartiere pieno di vita ed iniziative. Dobbiamo ottenere un miglioramento del livelli di viabilità e di parcheggio, dobbiamo avere aree comuni e di ritrovo, e aree attrezzate per cani. Abbiamo ancora tanto da fare, e tra meno di 10 mesi inizia la prossima edizione.

Sperando di riottenere la fiducia di tutti gli organizzatori, per una ancora più avvincente avventura del 2011,  posso solo augurarmi che tutto ci che abbiamo fatto vi sia piaciuto, e che tanti altri inizino a fare altrettanto dove lavorano, dove vivono, o dove spendono gran parte della loro vita.

Il presidente uscente della Festa di Via Ortica 2011

Nonchè, per chi ci vuole bene, La Banda dell’Ortica

Rivedi le foto della Festa di Via Ortica:

Venerdì –  Sabato –  Domenica

L’avventura difficile della festa

Lascia un commento