Poveri e felici
Il matrimonio come prigione che impedisce di pensare e di manifestare la propria personalità: sposatasi giovanissima con un uomo arido e violento, l’autrice, vittima di un esaurimento nervoso, sceglie per amico un diario cui confida i soprusi del marito e la difficoltà di educare i figli, turbati da un ambiente famigliare privo di amore.
di Luisa
(…) Gli ospiti più teneri e dolci sono stati la famiglia di Barbara, ma è difficile trascrivere ciò che la loro presenza fà pensare a chi le è presente, ci vorrebbe un poeta per poter testimoniare a tutti, attraverso la poesia, questa prova d’amore e gioia di vivere pienamente, in questo mondo del quasi 2000 che tutto dice che i giovani nell’amore e nella famiglia non si realizzano e non credono, abbandonandosi nella ricerca di piaceri facili e a cercare ricchezze perché pare non avere il superfluo delle mode non è vivere.
Loro sono 2 giovani di 22 anni, poveri veramente che hanno messo al mondo la loro piccola perché la desideravano e il secondo che è in arrivo ancora di più ora che la prima ha dato loro le prove delle gioie di essere genitori.-
Ai nonni hanno potuto regalare solo un bel mazzo di fiori con il biglietto di auguri con le più belle parole, però portavano e lunici, il grande regalo dei pronipoti e come si può immaginare commovono tanto i nonni.
Micol non aveva le scarpette nuove di zecca e in testa aveva un fazzoletto di lana leggera color avorio ricamato a mano da sua madre che la stoffa l’ha ricavata da un ritaglio e anche il vestitino lo ha fatto lei con i ferri, Micol non è mai stata portata a passeggio col passeggino oppure colla carrozzella, oppure che abbia giocato nel bocs, cose che oggi sembrano assolutamente indispensabile per tutti, ma Micol con quei suoi occhietti neri tanto felici e con il suo sorriso che regala tanto spesso, dilcissimo, dice a tutti noi adulti che i figli hanno bisogno di ben altro.
I loro genitori si sono conosciuti giovanissimi, lui studiava musica e lei ha studiato per ottenere il diploma di maestra per vocazione e ci è riuscita, ma è disoccupata ora, però non si lamenta, è tanto felice di occuparsi di quei bambini, fregandosi dello stipendio, una volta gli ho chiesto parlando dei frigoriferi che marca fosse il suo, lei disse : “E chi ce l’ha?. É una fissazione della gente che crede di aver bisogno di tante cose”.
La loro unica ambizione oltre ai figli è quella di avere una piccola casa per vivere soli, infatti hanno accettato la casa che ora abitano anche a un prezzo veramente alto 250.000 lire di affitto mensile significa la metà dello stipendio che Corrado prende come meccanico, fino ad ora hanno continuato a dormire nella stanza da ragazzo di Corrado.
Si sono sposati in Chiesa e continuano ad andarci spesso, questo significa che sono felici per quello che hanno e per quello che sono sentendo il bisogno di ringraziare, dico questo perché non li ho mai sentiti di lamentarsi in niente, eppure non sono nemmeno belli fisicamente e lui porta i capelli lunghi.
Una volta a Corrado ho chiesto se aveva il bocs per la piccola perché potevo altrimenti darci il mio, lui con mia sorpresa rispose che certe stupidaggine servono solo per scaricare i figli a lasciarli giocare soli. Forse loro sono stati diversi dagli altri e chissà chi è più pazzo, loro che alla faccia di tanti altri che vivono nell’insoddisfazione e nell’inquietudine convinti della necessità di aver bisogno di tutte le cose che ci impone la nuova civiltà e le mode, vivono semplicemente, felici di vivere nel loro amore e nella vita stessa, oppure gli altri.
L’archivio diaristico nazionale aspetta i diari di tutti quelli che hanno voglia di raccontarsi e condividere con gli altri i pensieri, le emozioni della propria vita. Per saperne di più, visitate l’Archivio.