Vaffanbanca: manuale di autodifesa…
Il sottotitolo è molto più lungo e recita più o meno così “dai bond argentini ai mutui assassini: manuale di autodifesa economica e finanziaria a rendimento garantito.”
A noi basta solo “manuale di autodifesa”, perché è proprio così; Marco Fratini e Lorenzo Marconi riescono in un’impresa straordinaria: spiegare l’economia e la finanza in modo chiaro e diretto e con esempi arguti.
Non serve essere laureati in economia per capire. Letto il libro comprenderemo meglio i paroloni usati dagli “esperti di finanza” che oramai popolano tutte le riviste.
Diversamente da quello che si potrebbe immaginare, il libro non è contro le banche, ma nemmeno a favore. I risparmiatori trovano un libro scritto esattamente per loro, e che li aiuta a capire le comunicazioni e i prodotti proposti dalle banche. Le banche, come dicono gli autori, non sono degli istituti di beneficienza, ma delle aziende commerciali. Una volta compravano e vendevano soldi, oggi sono aziende di servizi, che vendono prodotti commerciali. Ed è esattamente come quando entriamo in un centro commerciale: possiamo anche trovare la commessa gentile, ma alla fine ci venderà un prodotto o servizio che non necessariamente è il migliore per noi.
I due autori ci mettono in difficoltà palese: è talmente tutto chiaro, il libro si legge d’un fiato e eppure alla fine non è così automatico rispondere ai test. Perché? Perché come dichiarano fin da subito i due autori, bisogna studiare e tanto, e leggere un testo a portata di tutti, non significa fare poi meno fatica. Come ha dichiarato Lorenzo Marconi in un’intervista “la verità è dentro di voi…”. Bisogna conoscere molto bene se stessi per poter migliorare, per poter costruire e seguire un investimento a misura delle proprie “tasche” e della propria propensione al rischio. È necessario educare gli investitori e i risparmiatori ad agire secondo le proprie inclinazioni e non come si muovono gli altri. Questo garantirà di fare le scelte in maniera più ragionata del “gregge”.
“Vaffanbanca” è un manuale da tenere in libreria. E lo sfoglierete molte volte, perché vi aiuterà a creare la vostra asset allocation, perché è dotato di un ricchissimo glossario sempre utile, e anche divertente, e perché nei momenti di ansia come questo continuerete a leggere il primo capitolo sulla finanza comportamentale.
E nei momenti di euforia, vi prego ricordate di ritornare a leggerlo: vi aiuterà a non fare una pazzia, a comprare con la testa e a non vendere con la pancia…come detto “La verità è dentro di voi”.
Chiudo con una breve intervista a Lorenzo Marconi, uno dei due autori:
Domanda: In meno di 300 pagine spiegate tutto lo “scibile umano” sulla finanza e i vari modi in cui un investitore medio può investire. Qual è il primo consiglio che dareste a chi non ha ancora letto il libro?
Risposta: Intanto di comperarlo per sostenere la fondazione Fratini Marconi. Scherzi a parte, io credo che si dia ancora scarsa importanza alla finanza comportamentale. L’investitore troppo spesso non conosce se stesso e questo purtroppo è ancora la maggior causa di errori negli investimenti.
Il libro inizia proprio con un lungo capitolo che parla degli aspetti legati a emozioni e razionalità e molti lettori si riconoscono…sarà un caso?
D.: Per citarvi, meglio la Canalis o la Seredova?
R.: Visto l’alto numero di lettrici donne bisognerà cambiar metafora nel prossimo libro! Sono combattuto se sia il caso di svelare la preferenza o lasciarla scoprire al lettore per fargli capire come si viene colpiti dalla sindrome dell’insoddisfazione permanente. In ogni caso l’abbiamo fatto nella speranza che almeno una delle due leggesse il libro e almeno ci scrivesse, ma nessuna delle due si è degnata di spedirci almeno un suo calendario. Scherzi a parte, la sindrome dell’insoddisfazione permanente colpisce spesso il risparmiatore che è perennemente alla ricerca del meglio che fondamentalmente non esiste. O meglio, non esiste come ricerca se non risponde ai propri obiettivi o peggio se non sai cosa cercare. Seneca scrisse: “nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Ciò che andrebbe ricercato è la serenità di un portafoglio equilibrato costruito sugli obiettivi personali che dia risultati positivi nel tempo come rapporto tra rischio e rendimento atteso: invece il rammarico è sempre verso ciò che si sarebbe potuto fare se…..
D.: Nella terza parte del libro, tra le altre cose, parlate del petrolio: negli anni 70 lo shock petrolifero ci aveva portato l’austerity e le biciclette. Recentemente il petrolio è andato fino a 150 dollari, catastrofe!, e adesso sta a 60, recessione!… Che indicazioni dare a un lettore/risparmiatore “normale” per capire le notizie che lo bombardano ogni giorno?
R.: Ok, già qualcuno ritiene che, con questo titolo, ci siamo dichiarati “non” amici delle banche e devo dire che anche sul ruolo dell’informazione non siamo stati leggeri. Rispondendo seriamente a questa domanda ci siamo giocati ogni possibilità di recensioni e pubblicazioni e continueremo sperando nel passaparola prezioso delle lettrici e proseguiremo faticosamente con le autopromozioni che per fortuna danno maggiori risultati dell’autoerotismo. Comunque l’informazione, per definizione, cerca lo scoop e racconta i fatti dopo che sono accaduti e per fare soldi spesso l’informazione è tardiva. Altrettanto però è utile per essere informati. Quindi, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, bisogna essere giustamente informati, ma altrettanto l’informazione deve essere selezionata e merita un giusto approfondimento. Per un buon investimento personalizzato meglio avere però un bravo consulente.
D.: A un anno dall’introduzione della riforma “all’americana” del TFR, quali sono le sue considerazioni in merito?
R.: Che ancora pochi giovani hanno scelto un fondo comune aperto 100% azionario e utilizzano lo strumento di lungo termine con troppa attenzione al mercato di breve. La via della creazione della cultura finanziaria è lunga e irta di ostacoli e non basterà certo un libro, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare.
Domanda e risposta a piacere, come alla maturità…
R.:Visto che mi lasci la possibilità per dire a piacere un’ultima cosa utile, mi piace sottolineare il fatto che questo è un libro che non ha nulla di “vaffa”, non è qualunquista e non cerca una sponsorizzazione da Beppe Grillo.
E’ stato scritto per la gente e la gente lo sta comperando, lo legge e lo consiglia con un bel passaparola. Quindi, grazie a chi ha capito lo spirito propositivo dei contenuti e come un virus contro la malattia della cattiva distribuzione lo sta diffondendo.