Area C e il parcheggio da 29 milioni di Euro (nostri)
Un piccolo parcheggio, con una piccola società alle spalle con 10.000 € di capitale sociale, ha sbaragliato un colosso e chiuso l’area C di Milano, con la possibilita’ che il Comune si trovi a dover restituire i soldi dei Ticket e rimborsare le multe. La notizia è arrivata come una bomba, lasciano a bocca aperta Sindaco ed amministrazione, con la speranza che il 14 di Novembre il TAR si pronunci non a sfavore a ma a favore della famigerata Area C di Milano. Pareri discordanti e schieramenti opposti, chi esulta e chi si lamenta, ma a tutti una e una sola cosa dovrebbe interessare (e spesso ce ne dimentichiamo): il bene comune. Siamo comunque davanti ad un provvedimento che ha dato il -34% di autoveicoli in centro, un gran bel risultato a nostro avviso, ed ad un provvedimento valuto ed accettato da tutti i cittadini.
L’amministrazione locale ha deciso, valutato, varato, finanziato e gestito quest’opera, che da mesi (con tutte le difficoltà del caso) controlla ed amministra i flussi verso il centro. Tecnologie nuove, come il controllo via telepass, e una costante (anche se la ritengo relativamente utile) presenza di Vigili Urbani ai varchi hanno permesso ad area C di essere facilmente gestibile, pagabile, e funzionante. Nessuna si aspettava risolvesse i problemi della città, le rivoluzioni si fanno a piccoli passi, ma sembra che nessuno abbia notato che una piccola SRL ha bruciato mesi di lavoro, investimenti, sforzi. Parliamo di numeri: l’interesse, peraltro da dimostrare, economico di una micro azienda che da lavoro a ben 4 dipendenti (si, ho scaricato la visura camerale per verificare le fonti che leggevo in giro), ha invalidato un investimento da 6.400.000 € e una rendita di 23.500.00 € (prevista entro il 1.13, se avesse continuato ad operare) per il Comune di Milano, il nostro bene comune. Abbiamo buttato via, in una sentenza, 29.900.000 €, di una operazione a medio termine che avrebbe portato ben 17 milioni di € nelle casse del Comune per investire sui mezzi pubblici, mobilità ed ambiente. Bello, andiamone orgogliosi. Il tutto a fronte di una “presunta” perdita di circa 90.000 € all’anno da parte del Mediolanum Parking.
Non entro in merito alla valenza o meno della soluzione messa in campo, non entro perchè non voglio dar spazio a nessuna polemica , da cittadino mi “sottometto” a quanto il Comune ha deliberato e messo in campo. Non trovo però possibile che un piccolo imprenditore possa pesare così pesantemente su un lavoro e su un investimento che la città ha fatto usando i nostri soldi, e come se potesse disporre delle nostre tasse per una ristrutturazione ed un lancio marketing (basta che se ne parli, purchè se ne parli diceva Berlusconi), decidendo lui solo per qualcosa che i cittadini avevano accettato e che dava economia al Comune. Dava economia, e posti di lavoro, coinvolgendo un team che dall’altro ieri non serve più.
L’altra domanda che mi sorge spontanea è chi ci sia dietro a questo piccolo parcheggio nel cuore di MIlano, visto che a fronte di una realtà imprenditoriale che non annusa neppure le cifre di strutture mastodontiche e multimiliardarie come quelle che abbiamo e che si litigano il nostro centro, questo piccolo buco per auto è riuscito a pilotare cifre simili al fatturato annuo di Yves Saint Laurent. Io, che amministro onestamente una srl (nelle periferie, per fortuna) non avrei mai saputo come fare tanto, e per quanto business possa aver perso il nostro amico parcheggio dubito fortemente che possa compensare l’enorme e difficilmente calcolabile danno che ha fatto all’azienda Milano. D’altronde la mia azienda non l’ha progettata Ligresti, e a conti fatti (ha perso “solo” 91.000 e su 910.000 di fatturato, che in periodo di crisi e con solo 4 dipendenti dovrebbero, a mio avviso, baciare dove camminano) se li recuperassimo dai “guadagni agguntivi” che prima avevano perso (quindi a 91.000 e all’anno) ci metteremmo solo 329 anni a farci ridare i soldi che ci hanno (di nuovo) sottratto….
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