Mi faccio lo Smartphone: quale?
Cosa scegliere tra Android ed Apple? Questa domanda me la fanno spesso, e rispondo sempre più convinto Android tutta la vita.
Lo scopo di un sistema operativo e delle sue funzionalità è, e dev’essere, semplificarci la vita, farci lavorare meglio e più in fretta, ed avere dei costi accessibili. Credo che Apple, mentre taglieggia il 30% sul lavoro intellettuale di tanti bravi programmatori, non abbia affrontato il problema dal punto di vista più coerente.
Tant’è che, in ritardo giusto di qualche anno, lancia il suo Cloud (non adatto per i vecchi devices), decidendosi a spostare on-line e non in local le informazioni che tutti gli utenti una volta nella vita hanno perso (rubrica, agenda, e messaggini sms), mentre Google mi aggiorna il client di Gmail su questa vecchia carcassa (che adoro) di portatile senza nemmeno che io debba aggiornare il Market. Si, perchè da ora in poi la stessa architettura che avete fatto fare per l’on-line interagirà con i devices senza necessità di memoria locale.
Per chi non le ha viste Google di rivoluzioni ne ha già fatte tante, dalla Gmail con IMAP mentre i provider italiani stavano togliendo il POP3 per obbligare gli utenti a regalargli page views, a Google Docs, dietro cui microsoft ha dovuto correre (come sempre in ritardo) spostando il suo Office anche on-line.
Integrazione di servizi vitali, come rubrica ed agenda, nella propria mail personale verso cui far gestire e coordinare ogni vostro indirizzo mail, sincronizzazione multi devices e multi utente, condivisione di documenti ed agenda fanno della soluzione Google il partner ideale di chi ha la pretesa di muoversi in totale mobilità, che vuole avere 8 ore di autonomia da un portatile da 100 € (che mi può cadere per terra e rompersi senza provocarmi un arresto cardio circolatorio), connesso in tethering senza cavi ad uno smartphone da 200€ che mi garantisce connettività, comunicazione e geo localizzazione.
Mappe con navigatore vocale (gratuito) dotato del miglior sistema di segnalazione del traffico, con già caricate le destinazioni di un viaggio in auto o all’estero mi permettono di sapere se lo sbandato taxista cingalese mi sta portando a destinazione o se non ha capito dove devo andare, perchè l’itinerario è già stato calcoato e posso semplicemente visualizzarlo attivando il livello sulla mappa (giä dal 2010).
Coordinare la stesura di una presentazione con 5 persone sparse per l’Italia e all’estero, mentre si discute in skype dei contenuti, poter scrivere quest’articolo al fresco in una valle fanno di Google qualcosa di cui non potrei mai fare a meno.
Di sicuro di sorprese ce ne riserverà ancora molte, ma la possibilità di avere decentrato on-line ogni documento ed ogni informazione di cui necessito non mi faranno mai cambiare idea, la potenza di calcolo condivisa hanno abbattuto vecchi dogmi e consentito il raggiungimento di obeittivi che Negroponte ha vanamente inseguito per anni, il pc da 100 € per il terzo mondo oggi esiste.
Apple ha fatto un bellissimo (si incazzino gli innamorati) sistema operativo per gli stupidi, un po’ come fece Bill Gates con Windows 3.1, sostituendo delle simpatiche finestrelle ai comandi manuali che dovevi conoscere a memoria. Chi ha usato i palmari HP IPaq (notate la LEGGERISSIMA assonanza di nome) o PalmOS con il “vestitino” per il GPS e l’antenna esterna, precursore degli attuali oggetti integrati, sa che il modo in cui si gestiva quello strumento per esperti è il medesimo (semplificato) con cui oggi comprate le app. per lanciare i pinguini spendendo 5 €. Dal punto di vista tecnico non è questa l’innovazione, lo è più consentire a chiunque di usare office ed excel gratuitamente, di potersi gestire un sistema di mobilità completo e flessibile con Fusion Table, senza costi, e di non aver bisogno di tagliare la propria sim pagando una mazzetta anche sul traffico dati a quello che dice di NON averci fatto pagare il suo sistema operativo.